Siamo di fronte alla parte più imponente dell’abbazia. Il massiccio della facciata (41 metri di altezza) è rotto dalla combinazione coloristica e geometrica delle linee rette del basamento grigio-ferrigno con le curve piene della chiesa verdognola, coronata dall’abside centrale e da quel trionfo di galleria ad archetti (Loggia dei Viretti) che è fra i migliori esempi di logge absidali romaniche.
I monaci di San Benedetto intrapresero il ciclopico lavoro di costruzione del basamento nella prima metà del XII secolo, per erigervi sopra la grande chiesa a cinque absidi.
Dal 24 settembre 2005, su uno spuntone di roccia esistente tra il “Monastero Vecchio”e il basamento della chiesa, è collocata la statua di San Michele Arcangelo creata dallo scultore Paul dë Doss-Moroder (inserire link sito artista), artista altoatesino, le cui opere più importanti si trovano in Italia, in Germania e in America.
Si tratta senza dubbio di una nuova e originale interpretazione dell’Arcangelo Michele, un’opera di grandi proporzioni (altezza m. 5,20 più m. 1,80 di ali, peso 3400 Kg circa). La statua ha vinto il concorso nazionale indetto dalla Sacra per la realizzazione di una scultura ispirata all’Arcangelo Michele.
L’artista descrive così la sua opera: “San Michele Arcangelo fu l’Arcangelo del Bene, che sconfisse il Male: la mia statua vuole rappresentare soprattutto questo, nel nostro mondo infedele alla Pace. L’opera si compone di due parti: in una, San Michele Arcangelo sta sulla roccia viva, la stessa su cui è eretta l’Abbazia, vincitore del Bene per la Pace e Portatore della Parola di Dio; nell’altra, le ali dell’Angelo del Male, sconfitto, sprofondano nelle tenebre ai piedi della roccia sporgente. L’Arcangelo è anche Custode del Regno di Dio, che simbolicamente si apre nella parete alle spalle della scultura”.